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"Il Gargano, quando arrivi da Sud, occupa tutto l'orizzonte: inquieta, sbucando come da una nuvola, sulla foschia della piana; è un mondo estraneo, dovrebbe essere un'altra regione, se la Puglia non fosse somma di estranei. La strada passa per la terra degli ipogei (caverne sotterranee che gli uomini di un popolo ancestrale usarono da vivi; e altri, dopo, da morti);
è il fondo emerso di una sterminata laguna, che aveva la sua Venezia, Salapia, per capitale; ne sono residua testimonianza le vastissime saline di Barletta (che i pugliesi furono poi costretti a chiamare di Margherita di Savoia) ... Questo tratto di Tavoliere mi intimidisce; si avverte una profondità del tempo che fa perdere l'orientamento, perché dell'infinita storia di questa parte d'Italia si sa pochissimo, nonostante la sua recente riscoperta e valorizzazione turistica ... Poco si conosce, a parte una eletta pattuglia di specialisti ammirevoli, della gente che vide questa geografia mutare aspetto e contorni, con la linea del mare che arretrava; e popoli sempre diversi che portavano nuovi stili di vita. Parlando di questa parte della Puglia, il professor Telmo Pievani, docente di Filosofia della scienza alla Bicocca (Milano), dice: «Sembra incredibile che in una sola regione vi possa essere una tale concentrazione di reperti sul più antico popolamento umano d'Europa» ... I pugliesi sono figli di troppi padri, dagli Svevi ai Saraceni, dai Greci agli spagnoli, dagli slavi e albanesi ai Normanni e tedeschi, e bulgari, armeni, provenzali, Micenei, Longobardi, Illiri, ebrei, turchi ...
Laguna dell'isola di Varano
[Giù al Sud, di Pino Aprile, ed. Piemme]
La Riserva naturale Foresta Umbra. E' un'area naturale protetta, parte del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine, per 11.000 ettari nei comuni di Vico del Gargano, Monte Sant'Angelo, Vieste, Carpino, e Peschici e comprende i boschi Sfilzi e Ginestra. Il nome "umbra" deriva dal latino e significa cupa, ombrosa, proprio come allora, e come in parte oggi, appare.Il rigoglio della vegetazione è tale da non trovare facile confronto: gli alberi raggiungono altezze impressionanti, i rami sono così aggrovigliati che la luce vi penetra a fatica.
"... Ma per fortuna c'è la Foresta Umbra, risposta di speranza alla profezia del frate, il Gargano verde dopo il Gargano blu del mare e il Gargano sacro della fede. Ecco venirci incontro questo pezzo di Nordeuropa in Puglia, l'impressionante e quasi biblica grandiosità della Foresta Umbra. Settecentonovantaquattro metri di altezza, oltre diecimila ettari, tormentata e contesa nei secoli da re e feudatari, da Longobardi e Bizantini, da Saraceni, Normanni, Svevi, Angioini e Albanesi, la Foresta Umbra è una fra le più ricche e primordiali d'Italia, il più alto numero di piante millenarie. C'è chi la crede scampata al Gran Diluvio, perché il Gargano sarebbe stato il vero rifugio dell'Arca di Noè: cosicché dal latino "ab imbre" il suo nome significherebbe pioggia. Altissima nel cielo, "tanto stretti da sembrare addossati l'uno all'altro", i suoi fusti che quasi hanno visto nascere il primo uomo si levano "come immense ciminiere nell'ombra intensissima" lacerata da lampi di luce. Tanto da far dire al sempre più stupefatto Brandi: "Tutti credono di sapere cos’è una foresta e non vorranno mai ammettere che le vere foreste non sono quelle orride del Settentrione, ma questa, miracolosamente salvata nel cuore montuoso di un promontorio meridionale, dentro al mare come la prua di una nave ..."
[Gargano, di Lino Patruno, Vito Bianchi, Carlos Solito, Adda editore]
" ... la foresta Umbra (da ombra) ... le cui essenze (dai tassi, ai faggi, ai pini d'Aleppo) hanno dimensioni maggiori che altrove, nonostante il Gargano sia, geologicamente, un'isola (poi connessa alla terraferma) ... è la sola, in Europa, in cui siano compresenti quasi tutti i tipi di quercia del continente, incluso la ciclopica Fragna; e sul Gargano c'è la più grande varietà di orchidee del continente."
[Giù al Sud, di Pino Aprile, ed. Piemme]I geografi-biologi ritengono il Gargano un'isola Biologica perché la parte più alta del Promontorio, per un lunghissimo periodo, è stata isolata. Da questo isolamento dovrebbero derivare fenomeni di insularità , quali l'endemismo e il macrosomatismo. Tra gli endemismi ( piante che vegetano solo sul Gargano) ricordiamo: il Citiso, la Campanula garganica e Cardamine bulbifera garganica. L'altro aspetto interessante è il macrosomatismo e del gigantismo vegetale. Le più importanti formazioni vegetali naturali sono quelle del Pino d'Aleppo, probabilmente, le uniche autoctone esistenti in Italia. Tale specie costituisce boschi puri litoranei e boschi misto in associazione con latifoglie varie. Rilevanti sono le faggete che costituiscono uno dei più suggestivi monumenti botanici del meridione. Dopo le faggete si affermano, per importanza, i Tassi. Questa conifera a lento accrescimento ha, in questa zona, gli esemplari più vecchi fra quelli noti in Italia; secondo alcuni autori i più vetusti tra questi giganti potrebbero avere 2000 anni e in alcuni esemplari il tronco supera i due metri di diametro. I querceti sono presenti con 5 specie: il Cerro, il Leccio, il Farnetto, la Roverella, la Farnia
Taxus Baccata (dettaglio) |
Flora garganica |
il leccio di Vico |
Un albero caratteristico della Foresta Umbra è il Leccio. A Vico del Gargano ce n'è uno di almeno 300 anni sito davanti la chiesa Francescana di Vico del Gargano. Non si sa di preciso quando sia stato piantato, ma l'unica certezza è che Fra' Nicola da Vico che pose il seme (trovato vicino ad un abbeveratoio) morì nel 1719, in età avanzata; da ciò si può dedurre che il leccio sia plurisecolare. Nel 1934, durante una tempesta, un grosso ramo cadde, lasciando un vuoto visibile ancora oggi. La chioma dell'albero ha raggiunto anche i 50 metri e la circonferenza è di circa 5 metri.
Un altro leccio pulirisecolare è situato nella piana di Calena a Peschici. La sua enorme chioma offre un fresco riparo dalla calura estiva ai pastori con i loro greggi.
FAUNA
La Foresta Umbra offre aspetti di notevole interesse per quanto riguarda la fauna. Il Capriolo è sicuramente di origine autoctona e, rispetto ai caprioli europei, è più piccolo, forse, per un adattamento ad un ambiente povero d'acqua. Poi troviamo lepri, scoiattoli, fagiani e piccoli roditori, oltre a cinghiali, caprioli, picchi e donnole; nel folto è possibile avvistare il cervo. Comuni sono anche daini, volpi, tassi e gatti selvatici, questi ultimi predatori astuti e con abitudini elusive. Molte specie di uccelli tra le quali il corvo, la gazza, la capinera, l'usignolo, il pettirosso e il merlo. Numerosi sono i rapaci sia diurni come lo sparviero, il nibbio, l'astore e la poiana, sia notturni come il grande gufo reale, l'allocco, la civetta ed il barbagianni. Recentemente, alcune fototrappole, messe nelle zone più interne della foresta hanno dimostrato la presenza del lupo appenninico: nelle foto scattate si intravvede una coppia di lupi, della quale la femmina ha le mammelle gonfie, segno che era nel periodo dell'allattamento e che stava allevando i cuccioli. Il ritorno del lupo, non solo sul Gargano, ma prima ancora sulla Murgia barese può essere spiegato con l'efficacia delle misure di protezione attuate dalla Stato che stanno facendo aumentare notevolmente la popolazione dei lupi.
[Wikipedia e " Gargano e Isole Tremiti", Claudio Grenzi Editore]
IL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
Ha ospitato, grazie alla varietà e unicità dei percorsi di gara numerose gare internazionali di orienteering. Dal 1 al 4 novembre 2012 ha ospitato il raduno nazionale degli speleologi Spelaion 2012.
I paesi del Gargano |
Sono 18 i Comuni compresi nel territorio del Gargano, ai quali afferiscono numerose e suggestive frazioni, sia costiere sia interne (mappa).
**Peschici
**Lesina deriverebbe dall'antica Alexina, anche se altre fonti accreditano l'origine del luogo all'arrivo di un gruppo di pescatori provenienti dalla dirimpettaia Dalmazia nel 665 d.C dall'isola che anche oggi porta il nome di Lésina (Hvar).
E' un centro operoso, gratificato dalla pescosità del lago ( le anguille di Lesina sono rinomate in tutta Italia e sono Presidio della Slow Food) e dalla fertilità delle terre....
Il paesaggio dell'istmo, denominato Isola, è davvero splendido, dominato da dune di sabbia, boschi,tanta macchia mediterranea e i suggestivi resti di Torre Scampamorte, aragonese. Proprio in quest'area è presente l'Oasi LIPU "Dune di Lesina".La Duna di Lesina
La flora primeggia in questi 1000 ettari di paradiso selvaggio; tra grandi quantità di rosmarini, alloro, mirto e altre piante aromatiche il Cisto di Clusius, un piccolo arbusto dai fiori bianchi che risulta rarissimo e localizzati in pochissime aree in Italia. Le acque della parte orientale della laguna si presentano invece ricche di canneti che prevalentemente d'inverno, si popolano di numerose specie di uccelli migratori. Muniti di adeguato equipaggiamento si potranno ammirare aironi, folaghe, falchi di palude, germani reali, alzavole, martin pescatori ed anche alcune specie rare come la moretta tabaccata.
Fuori dell'abitato è visibile un'antica Abbazia, quella di Ripalta, mentre nel circondario sono venuti alla luce diversi reperti riferibili al neolitico e numerosi altri di epoca romana. Durante la bassa marea della laguna emerge l'isoletta di S. Clemente, contraddistinta da una croce in ferro, che ha il pregio di conservare una villa romana
* Isola di Varano Antichissima lingua di sabbia che ha causato la formazione del lago dividendolo dal mare. Ospita la Riserva Statale Isola di Varano con i suoi maestosi pini, eucalipti e macchia mediterranea; mentre nella laguna si possono osservare, tra gli altri volatili, i cormorani, gli svassi, i piovanelli tridatti, i quattrocchi, e gli smergi; nel bosco: occhioni, sivlie, cuculi, volpi, tassi e tartarughe. Sull'altura, ad Ovest, si può visitare il sito archeologico di Monte Elio con i resti della Chiesa di S.Maria con affreschi del XII e XIII sec di ispirazione bizantina in cui spicca il Cristo Pantocratore. In epoca medievale vi sorgeva l'antico centro cittadino di Devia nato come colonia slava fortificata dai Bizantini nel XI sec.
**Rodi Sorge su un promontorio roccioso e, come Peschici, Vieste e Mattinata, rappresenta una delle capitali del turismo garganico. A questo fortunato elemento di carattere economico ne va aggiunto un altro legato all'agricoltura: con Ischitella e Vico questo centro forma il cosiddetto triangolo agrumaro che, dopo le fortune del 1500 e fino ad inizio del '900, solo da qualche anno si cerca di valorizzare. Tutto attorno a rodi brilla di verde. Non sono soltanto le produzioni agrumicole a rendere l'aria circostante particolarmente gradevole. Si estendono ovunque anche uliveti e i vitigni, oltre, naturalmente, alle immancabili pinete che, come altrove, arrivano a lambire le onde del mare.
Sarebbero stati alcuni marinai greci, di Creta, nel VIIIsec a.C., a fondare il paese, sebbene altre fonti attesterebbero presenze umane già 2000 anni a. C.......
Interessante è il patrimonio storico, quasi tutto legato alle vicende religiose. Del 1538 è l'edificazione del primo convento Cappuccino sul Gargano, una bianca costruzione adagiata tra gli ulivi che, numerosissimi, attorniano il paese. Interessante anche il Santuario della Madonna della Libera - del sec XVIII,in stile romanico- caratterizzato da un'originale cupola verde e che conserva una dipinto della Madonna del XV sec., di scuola veneta ed un altro del 1714.....
Tutto il delizioso e raccolto centro storico ha bisogno di un discorso a sé. Stretti vicoli, scale e archetti, piccoli giardini impreziositi dalle pregiate colture di arance e limoni ci trasmettono un'immagine amena che si prolunga quando lanciamo lo sguardo verso il mare: da un lato la lunga lingua sabbiosa che corre sino a San Menaio, dall'altra parte, invece, quella che si insinua verso i reticoli umidi della laguna di Varano.
**Vico del Gargano Il centro abitato odierno prese vita nel 970, in prossimità di una necropoli dell'età del ferro posta su un'altura chiamata Tabor ad opera di slavi venuti dalle coste orientali dell'Adriatico. Gli slavi si mescolarono ai residenti raccolti in un unico centro fortificato che fu chiamato Vico. In epoca normanna fu costruito il primo nucleo di un castello poi modificato da Federico II.... Il nucleo più antico del centro storico, il rione Civita, è caratterizzato da strade e stradine sempre mutevoli d'aspetto accanto alle quali si stagliano la mole del castello e quella della Collegiata dell'Assunta. Notevoli per le loro caratteristiche inconfondibili sono anche il quartiere Terra con le sue chiese, le sue piazzette, i vicoli e le Domus Palazziate e il quartiere Casale. La religiosità popolare ha radici storiche profonde e fanno di Vico uno dei paesi più originali ed interessanti del Gargano. Spiccano tra tutte le altre festività, per la loro autenticità e le caratteristiche uniche e originali, la festività di S.Valentino patrono della città e protettore degli agrumeti e degli innamorati e quella del Venerdì Santo....
**Vieste Baie e grotte, ulivi e mandorleti, pini d'Aleppo e boschi di quercia e faggio. E poi, naturalmente, tanto mare e tanti scorci di paese.....
Non c'è dubbio che Vieste sia di origine greca, benché numerose e sparse in un territorio abbastanza ampio appaiano le tracce delle prime popolazioni che frequentarono e abitarono questi luoghi fin dal Paleolitico. Il paese sorge su un promontorio roccioso che si allunga verso il mare. All'inizio di una delle sue splendide spiagge di sabbia dorata, quella detta "del castello", si erge, solitario e maestoso, un bianchissimo monolito, alto poco più di 20m., denominato "Pizzomunno", frutto inconsueto dell'erosione del vento e del mare. E' uno dei simboli che hanno trasportato l'immagine di Vieste e del Gargano nel mondo intero, insieme alla leggenda popolare che l'accompagna....
Arte e cultura. Tutto il centro storico, d'origine medievale, merita di essere visitato con attenzione. Dal maestoso castello svevo alla splendida cattedrale dedicata all'Assunta, in stile romanico-pugliese.... Un altro tassello di storia, fatta purtroppo di martiri e di sangue, è la " chianca amara", grosso frammento di roccia, così detta perché su di essa furono decapitati centinaia di innocenti cittadini viestani ad opera di feroci bande turche capeggiate da Dragut Rais che nel luglio del 1544 assalirono il paese, saccheggiandolo, portando morte e distruzione...
Turismo. Qui l'industria turistica vi ha messo piede in tempi tutto sommato recenti. Con l'insediamento di Pugnochiuso voluto dall'ENI di Enrico Matttei nei primi anni Sessanta, è partita questa "avventura" che stimolata da solerti imprenditoriè esplosa al punto da catapultare Vieste tra le capitali del turismo estivo. Numerose sono le iniziative d'accoglienza turistica. Tra queste, la "Pentecofest" a maggio, dedicata agli ospiti tedeschi; la "Settimana jazz" a settembre;il "Viestestate, la rassegna quotidiana, dal 1 luglio al 31 agosto, di manifestazioni varie riservate a ospiti e residenti
**Peschici
Peschici |
**Lesina deriverebbe dall'antica Alexina, anche se altre fonti accreditano l'origine del luogo all'arrivo di un gruppo di pescatori provenienti dalla dirimpettaia Dalmazia nel 665 d.C dall'isola che anche oggi porta il nome di Lésina (Hvar).
E' un centro operoso, gratificato dalla pescosità del lago ( le anguille di Lesina sono rinomate in tutta Italia e sono Presidio della Slow Food) e dalla fertilità delle terre....
Il paesaggio dell'istmo, denominato Isola, è davvero splendido, dominato da dune di sabbia, boschi,tanta macchia mediterranea e i suggestivi resti di Torre Scampamorte, aragonese. Proprio in quest'area è presente l'Oasi LIPU "Dune di Lesina".La Duna di Lesina
La flora primeggia in questi 1000 ettari di paradiso selvaggio; tra grandi quantità di rosmarini, alloro, mirto e altre piante aromatiche il Cisto di Clusius, un piccolo arbusto dai fiori bianchi che risulta rarissimo e localizzati in pochissime aree in Italia. Le acque della parte orientale della laguna si presentano invece ricche di canneti che prevalentemente d'inverno, si popolano di numerose specie di uccelli migratori. Muniti di adeguato equipaggiamento si potranno ammirare aironi, folaghe, falchi di palude, germani reali, alzavole, martin pescatori ed anche alcune specie rare come la moretta tabaccata.
Fuori dell'abitato è visibile un'antica Abbazia, quella di Ripalta, mentre nel circondario sono venuti alla luce diversi reperti riferibili al neolitico e numerosi altri di epoca romana. Durante la bassa marea della laguna emerge l'isoletta di S. Clemente, contraddistinta da una croce in ferro, che ha il pregio di conservare una villa romana
* Isola di Varano Antichissima lingua di sabbia che ha causato la formazione del lago dividendolo dal mare. Ospita la Riserva Statale Isola di Varano con i suoi maestosi pini, eucalipti e macchia mediterranea; mentre nella laguna si possono osservare, tra gli altri volatili, i cormorani, gli svassi, i piovanelli tridatti, i quattrocchi, e gli smergi; nel bosco: occhioni, sivlie, cuculi, volpi, tassi e tartarughe. Sull'altura, ad Ovest, si può visitare il sito archeologico di Monte Elio con i resti della Chiesa di S.Maria con affreschi del XII e XIII sec di ispirazione bizantina in cui spicca il Cristo Pantocratore. In epoca medievale vi sorgeva l'antico centro cittadino di Devia nato come colonia slava fortificata dai Bizantini nel XI sec.
Porto di Rodi |
**Rodi Sorge su un promontorio roccioso e, come Peschici, Vieste e Mattinata, rappresenta una delle capitali del turismo garganico. A questo fortunato elemento di carattere economico ne va aggiunto un altro legato all'agricoltura: con Ischitella e Vico questo centro forma il cosiddetto triangolo agrumaro che, dopo le fortune del 1500 e fino ad inizio del '900, solo da qualche anno si cerca di valorizzare. Tutto attorno a rodi brilla di verde. Non sono soltanto le produzioni agrumicole a rendere l'aria circostante particolarmente gradevole. Si estendono ovunque anche uliveti e i vitigni, oltre, naturalmente, alle immancabili pinete che, come altrove, arrivano a lambire le onde del mare.
Rodi Garganico |
Interessante è il patrimonio storico, quasi tutto legato alle vicende religiose. Del 1538 è l'edificazione del primo convento Cappuccino sul Gargano, una bianca costruzione adagiata tra gli ulivi che, numerosissimi, attorniano il paese. Interessante anche il Santuario della Madonna della Libera - del sec XVIII,in stile romanico- caratterizzato da un'originale cupola verde e che conserva una dipinto della Madonna del XV sec., di scuola veneta ed un altro del 1714.....
Tutto il delizioso e raccolto centro storico ha bisogno di un discorso a sé. Stretti vicoli, scale e archetti, piccoli giardini impreziositi dalle pregiate colture di arance e limoni ci trasmettono un'immagine amena che si prolunga quando lanciamo lo sguardo verso il mare: da un lato la lunga lingua sabbiosa che corre sino a San Menaio, dall'altra parte, invece, quella che si insinua verso i reticoli umidi della laguna di Varano.
Vico-palazzo Della Bella |
Vico |
**Vieste Baie e grotte, ulivi e mandorleti, pini d'Aleppo e boschi di quercia e faggio. E poi, naturalmente, tanto mare e tanti scorci di paese.....
Non c'è dubbio che Vieste sia di origine greca, benché numerose e sparse in un territorio abbastanza ampio appaiano le tracce delle prime popolazioni che frequentarono e abitarono questi luoghi fin dal Paleolitico. Il paese sorge su un promontorio roccioso che si allunga verso il mare. All'inizio di una delle sue splendide spiagge di sabbia dorata, quella detta "del castello", si erge, solitario e maestoso, un bianchissimo monolito, alto poco più di 20m., denominato "Pizzomunno", frutto inconsueto dell'erosione del vento e del mare. E' uno dei simboli che hanno trasportato l'immagine di Vieste e del Gargano nel mondo intero, insieme alla leggenda popolare che l'accompagna....
Vieste- punta S.Francesco |
Arte e cultura. Tutto il centro storico, d'origine medievale, merita di essere visitato con attenzione. Dal maestoso castello svevo alla splendida cattedrale dedicata all'Assunta, in stile romanico-pugliese.... Un altro tassello di storia, fatta purtroppo di martiri e di sangue, è la " chianca amara", grosso frammento di roccia, così detta perché su di essa furono decapitati centinaia di innocenti cittadini viestani ad opera di feroci bande turche capeggiate da Dragut Rais che nel luglio del 1544 assalirono il paese, saccheggiandolo, portando morte e distruzione...
Turismo. Qui l'industria turistica vi ha messo piede in tempi tutto sommato recenti. Con l'insediamento di Pugnochiuso voluto dall'ENI di Enrico Matttei nei primi anni Sessanta, è partita questa "avventura" che stimolata da solerti imprenditoriè esplosa al punto da catapultare Vieste tra le capitali del turismo estivo. Numerose sono le iniziative d'accoglienza turistica. Tra queste, la "Pentecofest" a maggio, dedicata agli ospiti tedeschi; la "Settimana jazz" a settembre;il "Viestestate, la rassegna quotidiana, dal 1 luglio al 31 agosto, di manifestazioni varie riservate a ospiti e residenti
[ Daunia da Favola- Guida di informazione turistica della provincia di Foggia ]
I siti principali compresi nel Parco Nazionale sono:
*Dolina Pozzatina (la più grande d'Europa), Dolina centopozzi
*Dolina Pozzatina (la più grande d'Europa), Dolina centopozzi
*Avicenna, sito archeologico di epoca romana
*Necropoli di Monte Saraceno.
**Il Gargano dei Romani, necropoli LaSalata, visita nella necropoli Paleocristiana databile intorno al III-IV secolo oltre che all'area naturalistica del sito con anfibi e rettili difficili da vedere nel periodo invernale, sono presenti sia barbagianni che ghiandaie, ma anche forme vegetazionali rilevanti. (oasi del WWF)
*Necropoli di Monte Saraceno.
**Il Gargano dei Romani, necropoli LaSalata, visita nella necropoli Paleocristiana databile intorno al III-IV secolo oltre che all'area naturalistica del sito con anfibi e rettili difficili da vedere nel periodo invernale, sono presenti sia barbagianni che ghiandaie, ma anche forme vegetazionali rilevanti. (oasi del WWF)
*Lago Salso e Palude di Frattarolo
*Grotta di San Michele a Cagnano
Isole Tremiti
La tana dei Venti, il rifugio delle acque, la dimora della bellezza. Da quando negli anni Quaranta, prima in provincia di Foggia e poi nel resto d'Italia, l'arcipelago delle Isole Tremiti venne scoperto dal grande turismo, si sono sprecati decine di appellativi per suggellare l'incanto e la poesia che queste isole trasmettono..... Sulle loro origini molti studiosi si sono pronunciati con più o meno successo, ma ancora oggi resta insuperata la tesi di un'appendice rocciosa del Gargano che i venti e il mare hanno eroso ed isolato.....
L'arcipelago è formato da 5 isole rocciose e poco abitate: San Domino, la più popolosa e votata al turismo; San Nicola dove si svolge la piccola attività amministrativa; Capraia, completamente disabitata e due piccoli scogli: Cretaccio e la Vecchia, caratterizzate dalle suggestive insenature di difficile accesso.
Disabitata e ancora più distante sorge l'isola di Pianosa. Le Tremiti sono legate al mito di Diomede, approdato qui esule dalla guerra di Troia. Le diomedee, che qui trovano il solo sito riproduttivo di tutto l'Adriatico, sono uccelli appartenenti alla famiglia delle berte e di notte emettono un suono particolare, simile ad un lamento, che la leggenda popolare ha trasportato ai giorni nostri interpretandolo come l'incarnazione dei guerrieri di Diomede che piangono la morte del loro eroe
Arte e cultura.
abbazia benedettina |
statua di S. Pio nelle acque dell'arcipelago |
[Tratto da: Daunia da Favola- Guida d'informazione turistica della provincia di Foggia]
Isole Tremiti - discesa a Cala degli Inglesi |
Isole Tremiti - ombra a Cala Zio Cesare |
Isole Tremiti - banchetto di ricci freschi |
Vista di San Nicola da Punta del Diamante (Isola di S. Domino) |